TSMC, la partita globale della fabbrica dei chip contro il rischio cinese

Il 05-Febbraio-2024

“Nel 2024 il gruppo prevede una spesa capitalizzata compresa tra 28 e 32 miliardi. Di questi: tra il 70 e 80% verrà indirizzato verso le tecnologie di processo avanzate; circa il 10-20% è, poi, appannaggio soluzioni hi tech speciali mentre il rimanente verrà ricondotto all’advanced packaging, ai test, alla fabbricazione di maschere e ad altre spese. Si tratta di un budget che, tra le altre cose, sosterrà lo stesso ampliamento della base produttiva. Qui, oltre alle spese sull’isola di Formosa, ci sono i fronti aperti a livello globale. In Giappone, dove è in discussione la realizzazione di un secondo (e pure di un terzo) impianto, è prossima l’inaugurazione di una fabbrica che userà processi tecnologici per 12, 16, 22 e 28 nanometri. In quel di Germania, poi, è previsto l’avvio della costruzione (quarto trimestre 2024), di un impianto focalizzato su applicazioni per automotive e industriali. Infine – progetto più rilevante – Tsmc lavora alla costruzione di una struttura per la tecnologia a 4 nanometri in Arizona. La strategia, evidentemente, è finalizzata anche a ridurre il rischio geo-politico. La Cina considera l’isola di Taiwan – dove il gruppo ha la quasi totalità della base produttiva – quale parte integrante del suo territorio. Una pretesa che, da un lato, contribuisce all’inasprirsi delle tensioni tra Washington e Pechino; e che, dall’altro, rappresenta una spada di Damocle per il settore dei chip e la stessa Tsmc.”

Fonte: ilsole24ore.com

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