Sos lavoro, “la crisi del microchip può essere più grave del Covid”: ecco perché

Il 10-Maggio-2021

“La crisi del microchip rischia di mettere in ginocchio la ripartenza del lavoro, in Italia come nel resto del mondo. Cominciata nell’industria automobilistica, si è diffusa negli ultimi mesi ad altri settori produttivi: i processori, infatti, permettono il funzionamento di televisori, smartphone, lavatrici, frigoriferi, perfino aeroplani. Si tratta di un’industria che secondo i dati raccolti daBloomberg oggi vale circa 500 miliardi e, se si ferma, potrebbe danneggiare la ripresa dalla crisi dell’ultimo anno provocata dalla pandemia.”

“In Lombardia la carenza iniziata lo scorso dicembre ora si sta facendo sentire: “Questa crisi rischia di essere addirittura peggio di quella causata dal virus”, dice Pietro Occhiuto della Fiom Cgil. Zero fabbriche di auto, ma ben 590 aziende, di cui 85 con fatturato sopra i 50 milioni, che producono qualunque cosa serva a un costruttore di veicoli. E su ogni vettura circa il 50% del valore è dato dall’elettronica. Qui la crisi da microchip colpisce duro. Il rallentamento di produzione fra febbraio e marzo ha portato a molti fermi produttivi e cassa integrazione in numerose aziende. E il problema, ormai, si riflette già sulla filiera: un mese dopo lo stop produttivo riguarda già stabilimenti del sud, riforniti dalle aziende lombarde.”

Fonte: tgcom.mediaset.it

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