Pandemia e crisi microchip: cos’è e cosa può succedere

Il 13-Maggio-2021

“Sono sempre di più e tutti strategici i settori industriali colpiti dalla crisi del microchip che, dando il via a una sorta di pericoloso “effetto domino” rischia di fare da freno alla ripresa, non solo in Italia ma anche nel resto del mondo.”

“A pesare sul “chip crunch”, anche l’iniziale errore di calcolo delle aziende coinvolte nella produzione che hanno tagliato le previsioni di vendita, esplose invece nei mesi. C’è poi un fattore “geografico”: secondo i dati Trendforce, il 70% del mercato è in mano a due aziende asiatiche: la Tsmc di Taiwan e la coreana Samsung che davanti a un vero e proprio boom della domanda, hanno privilegiato la fornitura dei loro mercati, specie dell’elettronica di largo consumo.”

“Secondo Volkswagen il problema della carenza di microchip e di semiconduttori accompagnerà il mondo delle quattro ruote ancora a lungo.”

“Daimler, ad esempio, è stata costretta a  ricorrere alla kurzarbeit (la cassa integrazione tedesca) per far fronte alla mancanza di componentistica elettronica con immaginabili effetti sulla produzione, visto che il provvedimento riguarda oltre 18 mila lavoratori.  Dal 3 al 10 maggio si è fermato anche lo stabilimento Stellantis di Melfi.”

“E sempre per cercare di “tamponare” alla carenza di semiconduttori, sono molte le Case che hanno deciso di cancellare alcuni optional tecnologici dalle loro auto. E’ il caso Renault che, secondo quanto riporta Automotive News Europe, ha tolto dai listini del SUV coupé Arkana non solo il quadro strumenti digitale ma anche  il caricatore wireless per lo smartphone. Nissan avrebbe rinunciato a installare il navigatore su un terzo dei modelli in uscita dai stabilimenti.”

Fonte: quifinanza.it

Articolo integrale