L’industria europea dei semiconduttori si impegna a impiegare minerali di provenienza responsabile

In occasione del 14° Forum sulle “catene di approvvigionamento minerario responsabile” dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), l’Associazione europea dell’industria dei semiconduttori (ESIA) mette in evidenza gli impegni dell’industria per l’approvvigionamento delle materie prime etico e sostenibile che salvaguardi i diritti umani nella catena di approvvigionamento globale.

L’attenzione dell’industria europea dei semiconduttori, come acquirente a valle di minerali, è focalizzata sui processi di due diligence della catena di approvvigionamento per determinare che i minerali che impiega non finanziano o beneficiano direttamente o indirettamente i gruppi armati. L’industria rimane impegnata a utilizzare minerali di provenienza responsabile nei suoi prodotti.

ESIA, insieme alla più ampia industria dei semiconduttori, ha affrontato la questione dei minerali di conflitto negli ultimi dieci anni. Attraverso il World Semiconductor Council (WSC), è stata concordata una “Conflict-Free Supply Chain Policy” per sostenere il progresso globale nell’affrontare l’approvvigionamento di minerali di conflitto (stagno, tungsteno, tantalio e oro, o 3TG) dalle zone di conflitto, come la Repubblica Democratica del Congo (RDC) e paesi circostanti nel 2013. Dal 2018, l’industria ha ampliato la portata della sua politica oltre il 3TG e la RDC per l’approvvigionamento responsabile di minerali provenienti da “zone di conflitto e ad alto rischio”. Le attività di due diligence ora guardano altri minerali come il cobalto.

Le attività di due diligence dell’industria sono definite sulla base della “OECD Due Diligence Guidance for Responsible Supply Chains of Minerals from Conflict-Affected and High-Risk Areas“. Le aziende di semiconduttori hanno giocato un ruolo di primo piano nella partnership europea per i minerali responsabili e collaborano attivamente al lavoro della Responsible Minerals Initiative (RMI).