La crisi dei microchip è sempre più grave

Il 05-Aprile-2021

“Dalla fine del 2020 una gravissima carenza di microchip ha colpito molti settori industriali: la domanda supera di molto la capacità produttiva mondiale e le fabbriche che fanno ampio uso di processori hanno dovuto ridurre i turni o perfino chiudere temporaneamente.”

“Il settore automobilistico è stato colpito per primo e rimane tuttora quello più danneggiato: i microchip usati sulle automobili sono meno sofisticati e costosi di quelli usati su apparecchi come smartphone e computer, e inoltre l’industria lavora con margini più ristretti ed è disposta a pagare meno per i componenti; per questo, quando i microchip hanno cominciato a scarseggiare, le case automobilistiche sono state le prime a essere penalizzate. Il tutto è stato peggiorato anche dal fatto che, per ragioni di efficienza, le fabbriche di automobili conservano pochissimo inventario, e ordinano i componenti a seconda di come va la produzione.”

“Di recente la carenza di microchip ha cominciato a colpire altri settori produttivi, fino ad arrivare agli elettrodomestici. Il presidente di Whirpool in Cina, per esempio, ha detto a Reuters che a marzo l’azienda — che è statunitense e produce diversi tipi di elettrodomestici — è riuscita a soddisfare soltanto il 90 per cento della domanda, perché mancano i microchip necessari. Robam, un marchio cinese poco noto in Occidente ma piuttosto diffuso in Asia, ha dovuto ritardare la messa in commercio di nuovi prodotti. Lo stesso vale per altre aziende.”

“Anche Foxconn, la più grande fabbrica al mondo di smartphone, tablet e altri apparecchi tecnologici, che produce per conto di Apple, Samsung, Microsoft, ha fatto sapere che quest’anno la produzione potrebbe ridursi anche del 10 per cento, a causa della carenza di microchip.”

Fonte: ilpost.it

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