Decreto Omnibus: gli incentivi per la filiera della microelettronica in Italia
Il 08-Agosto-2023Con l’approvazione del “Dl Asset” nel Consiglio dei Ministri del 7 agosto, prende avvio il “Chips Act” italiano sulla scorta di quello approvato in Europa.
Misure che riguardano la filiera della microelettronica:
- credito d’imposta sino alla fine del 2027;
- creazione di un Comitato tecnico permanente per la Microelettronica al MIMIT che si avvale, per l’analisi scientifica, del Centro italiano per il design dei circuiti integrati e semiconduttori;
- incremento degli stanziamenti annuali per la Ricerca Scientifica e tecnologica, anche in considerazione delle accresciute esigenze di partecipazione dell’Italia al finanziamento di progetti di ricerca e sviluppo europei.
Entrando nello specifico, al Capo II “Misure Urgenti In Materia Di Asset Strategici E Attività economiche”, sono presenti due articoli dedicati al tema:
Articolo 5 – Credito di imposta per la ricerca e lo sviluppo nella microelettronica e Comitato tecnico per la microelettronica
Le imprese residenti in Italia, incluse le organizzazioni stabili di soggetti non residenti, che investono in progetti di ricerca e sviluppo nel settore dei semiconduttori, godono di un incentivo sotto forma di credito d’imposta. Tale incentivo è disciplinato dal regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione Europea, ed è calcolato sui costi ammissibili elencati nell’articolo 25 del medesimo regolamento. Il credito d’imposta è utilizzabile solo in compensazione, a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in cui sono sostenuti i costi. Le imprese devono ottenere una certificazione attestante l’effettivo sostenimento dei costi e la loro conformità alla documentazione contabile. Il credito d’imposta non influisce sulla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive.
Presso il Ministero delle imprese e del made in Italy è istituito un Comitato tecnico permanente per la Microelettronica, composto da un rappresentante del MIMIT, da un rappresentante del MEF e da uno del MUR. Il Comitato svolge funzioni di coordinamento e monitoraggio dell’attuazione delle politiche pubbliche nel campo della microelettronica e della catena del valore dei semiconduttori, anche al fine di prevenire e segnalare al Ministro delle imprese e del made in Italy eventuali crisi di approvvigionamento. Il Comitato predispone e sottopone annualmente all’approvazione del Ministro delle imprese e del made in Italy un Piano nazionale della microelettronica in cui sono indicate in modo organico le azioni da intraprendere e le fonti di finanziamento disponibili, nonché gli obiettivi attesi anche alla luce del monitoraggio di cui al primo periodo. Il Comitato partecipa alle commissioni e agli organismi europei e internazionali di settore e funge da punto di contatto con le autorità di settore dell’Unione europea e degli Stati membri. Le funzioni di presidente del Comitato sono assunte dal rappresentante del Ministero delle imprese e del made in Italy. Per l’analisi scientifica necessaria allo svolgimento delle sue funzioni il Comitato si avvale del Centro italiano per il design dei circuiti integrati e semiconduttori.
Articolo 6 – Chips joint undertaking – partecipazione italiana ai programmi europei
L’articolo 6 riguarda la partecipazione dell’Italia al finanziamento di progetti di ricerca e sviluppo nel settore della microelettronica nell’ambito del partenariato europeo “Chips Joint Undertaking” e per lo sviluppo dell’infrastruttura di ricerca delle nano ed etero-strutture. Per supportare tali iniziative, vengono stanziati finanziamenti aggiuntivi, inclusi un incremento di 6 milioni di euro annui al Fondo per gli Investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST) e di 5 milioni di euro annui al Fondo istituito dall’articolo 23 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83.