Crisi dei semiconduttori nell’industria automobilistica

Il 15-Dicembre-2021

La carenza globale di semiconduttori che ha attanagliato il settore automobilistico e molte altre industrie dal 2020 è probabile che duri per diversi anni nei nodi tecnologici più vecchi. Gli squilibri strutturali della domanda e dell’offerta, così come un fondamentale disallineamento della catena di approvvigionamento, sono stati le cause principali della crisi, ma essa è stata innescata e amplificata dal Covid-19 e da altri shock esterni. Sfortunatamente, il numero crescente di tali perturbazioni, guidate dal cambiamento climatico, dalle tensioni geopolitiche e dagli eventi del cigno nero, rende sempre più probabili future crisi di approvvigionamento. Quindi, cosa può fare l’industria automobilistica per affrontare la crisi attuale e proteggersi da una futura?
Le implicazioni per l’industria tradizionale sono chiare – le sue auto dipendono pesantemente dai vecchi semiconduttori. Ma gli investimenti nella costruzione di capacità per questi dispositivi sono bassi, colpendo la produzione futura e aumentando l’esposizione dell’industria alla carenza. Le auto prodotte dai nuovi OEM, d’altra parte, usano architetture più avanzate spesso costruite su nuovi nodi all’avanguardia. Questi chip stanno ricevendo la parte del leone degli investimenti in capacità, dando alle aziende che li usano un vantaggio, che si estende anche al loro approvvigionamento di semiconduttori più vecchi.
La crisi ha portato molti attori a ripensare le catene di approvvigionamento dei semiconduttori. I nuovi modelli per assicurare la domanda a lungo termine e condividere il rischio riflettono un riequilibrio del potere negoziale. Di conseguenza, gli OEM e i fornitori automobilistici non devono aspettare che la crisi finisca: devono invece essere proattivi nell’implementare una serie di misure strategiche.

Fonte: ronaldberger.com

Traduzione abstract a cura di ANIE Componenti Elettronici

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