Crisi chip, l’Europa vuole produrseli in casa: aumentano gli incontri ad alto livello

Il 15-Luglio-2021

“La carenza di chip proseguirà fino al 2022, quando la moderazione della domanda di componenti elettronici avvicinerà l’offerta e la domanda all’equilibrio. È questo il preoccupante scenario che ha spinto l’Unione europea a muoversi per cercare di essere parzialmente autosufficiente.”

“Se l’Europa vuole costruire una mega fabbrica di chip all’avanguardia, deve convincere almeno uno dei primi tre produttori mondiali – TSMC, Intel o Samsung – a investire circa 20 miliardi di euro in una nuova fonderia. Intel, dal canto suo, ha indicato che gli investimenti nella sua fabbrica europea di semiconduttori da 20 miliardi di dollari potrebbero essere distribuiti in diversi Stati membri dell’UE, anche se si aspetta un contributo di 8 miliardi dall’Unione europea come incentivo. Secondo quanto emerso dall’incontro Draghi-Gelsinger, l’idea sarebbe quella di impiantare nel nostro Paese un centro dedicato a ricerca e sviluppo. La produzione di microchip continua a scalare l’agenda della Commissione europea e i fondi messi a disposizione dal Recovery plan saranno cruciali per lo scatto in avanti del settore europeo.”

Fonte: quifinanza.it

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