La politica industriale dell’UE si blocca prima del decollo
Il 27-Febbraio-2021Mentre in Europa si discute sulla direzione di marcia, gli Stati Uniti vanno avanti
Mentre il presidente americano Joe Biden si è lanciato nella corsa per sostenere l’industria americana, gli europei ideologicamente divisi stanno discutendo per arrivare a definire una linea di partenza nel tentativo di rafforzare il potere industriale dell’UE.
L’abisso tra l’approccio americano e quello dell’UE è stato messo a nudo nel momento in cui Biden ha presentato un ordine esecutivo per rivedere le catene di approvvigionamento di beni essenziali che vanno dal kit medico ai microchip, tutto con l’obiettivo di rendere l’America meno vulnerabile. Lo stesso giorno, un’Europa disunita ha dovuto ritardare per più di un mese il lancio della sua tanto attesa strategia industriale per il rilancio dell’industria europea. Quel piano è ora previsto per il 27 aprile.
Il ritardo era inevitabile perché i Paesi europei e la Commissione europea a Bruxelles sono ancora lacerati da fondamentali divisioni ideologiche su quanto aggressivo o protezionista dovrebbe essere il blocco nell’affermare la sua abilità industriale. Il dibattito è imperniato su questioni economiche di base, come il fatto che l’Unione Europea debba ridistribuire i settori chiave o fare un uso maggiore dei sussidi statali.
Il campo più assertivo è guidato da Francia, Germania e dal commissario europeo per il mercato interno Thierry Breton. Ma sta incontrando una feroce resistenza da parte dei sostenitori più liberali delle economie aperte in paesi come la Svezia e i Paesi Bassi, così come nei potenti dipartimenti del commercio e della concorrenza della Commissione europea.
Il dibattito si svolge sullo sfondo di un’accresciuta tensione non solo con Washington, ma in particolare con la Cina, e solleva domande esistenziali sul fatto che l’Europa si veda più come un attaccante per l’ortodossia del libero scambio basata sulle regole o più come un concorrente che gioca per vincere.
La crisi innescata dal coronavirus ha anche evidenziato come la dipendenza dell’Europa da una manciata o anche da un solo paese d’origine per prodotti e componenti essenziali, come i principi attivi per le medicine e i microchip utilizzati dall’industria automobilistica, può creare scompiglio nelle sue catene di approvvigionamento. Questo a sua volta ha spinto i leader dell’UE lo scorso autunno a chiedere alla Commissione di identificare le “dipendenze strategiche”, dove l’Europa è troppo dipendente da alcune catene di approvvigionamento, e di proporre misure per affrontarle.
Fonte: politico.eu
Traduzione estratto: ANIE Componenti Elettronici