Quali le conseguenze per le aziende italiane dello shortage?

Il 01-Luglio-2021

“Un’indagine commissionata da reichelt elektroniksu un campione di 250 intervistati italiani durante il mese di maggio 2021 ha evidenziato gli effetti dei colli di bottiglia verificatisi lungo le supply chain nazionali e le strategie messe in atto dalle aziende italiane per fronteggiare questi rallentamenti e dare un nuovo ritmo alla produzione, sfidando la crisi.”

“Dall’inizio della crisi sanitaria ed economica le aziende italiane hanno registrato una media di 36 giorni di fermo produzione.”

“Il 36% degli intervistati italiani conferma che, dall’inizio del 2020, nella propria azienda si sono verificati rallentamenti nella produzione industriale a causa di forti ritardi nella consegna di componenti e materie prime essenziali.”

“Il 71% delle aziende italiane è tuttavia ottimista e spera in una ripresa globale delle catene di approvvigionamento nell’arco dei prossimi 12 mesi, mentre il 20% è ancora scettica a riguardo. Per gran parte delle aziende (37%), tra i principali fattori che potrebbero complicare l’approvvigionamento di componenti e materiali nel lungo termine vi è la carenza di materie prime, seguita da un aumento della domanda dei componenti più ricercati (33%) e da problematiche legate al commercio internazionale a causa dell’aumento dei tentativi di protezionismo(32%). Il 29% è invece preoccupato dal fatto che diverse pandemie possano verificarsi più frequentemente in futuro.”

“Nonostante uno scenario particolarmente incerto, sono state molte le aziende che si sono mobilitate per esaminare attentamente gli elementi e i mezzi a loro disposizione per superare la crisi. In particolare, il 47% di esse ha deciso di fare affidamento anche su nuovi distributori per l’approvvigionamento di componenti e beni essenziali, mentre il 46% ha aumentato lo stock a magazzino dei componenti critici. Il 33% ha invece deciso di rivolgersi direttamente ai produttori per gli ordini.”

Fonte: Elettronica AV

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