Crisi del chip, le strategie Europa e Usa per evitare il collasso

Il 26-Febbraio-2021

“Il temporaneo fermo dei principali impianti produttivi di semiconduttori nel 2020, causato dalla pandemia da Covid-19, e l’imprevista crescita nella richiesta di prodotti elettronici sono i principali elementi che hanno comportato l’insorgere di una situazione unica nel panorama economico mondiale dei chip.”

“Stando a quanto sinora reso noto dai giornali americani (tra cui il Financial Times), il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden firmerà, nei prossimi giorni, un ordine esecutivo per accelerare lo sviluppo di catene di approvvigionamento strategiche di chip e altri prodotti particolarmente significativi (batterie dei veicoli, metalli rari, dispositivi medici), la cui produzione è prevalentemente localizzata in Cina.”

“All’interno del documento saranno delineate anche una serie di raccomandazioni per la costruzione di reti di approvvigionamenti che siano meno vulnerabili a fenomeni esterni, come pandemie o sanzioni da parte di paesi terzi.”

“A latere di tali raccomandazioni, l’amministrazione Biden punterebbe a concludere una partnership con Taiwan, Giappone, Corea del Sud (per la produzione) e Australia (per le materie prime, le “terre rare” di cui abbonda la Cina) per implementare le attuali filiere produttive, allo scopo di creare una “linea emergenziale” per la consegna di componentistica nel caso in cui vi sia una carenza particolarmente forte come quella che stiamo attualmente vivendo.”

“A tutela della stabilità dei mercati, saranno previste anche specifiche strategie di approvvigionamento “emergenziale”, ossia di rapida condivisione dei chip e degli altri articoli ad essi correlati, funzionali a non bloccare del tutto la produzione nei settori strategici.”

“Anche l’Unione Europea, altrettanto coinvolta dalla crisi dei chip, da dicembre sta pianificando delle strategie che possano ridurre le conseguenze derivanti dalla carenza di semiconduttori  unendo le forze di tutti i Paesi membri.”

“Tra le varie soluzioni prese in considerazione, vi sarebbe, anche in questo caso, la costituzione di fondi e di incentivi per la costruzione di fabbriche locali che possano produrre semiconduttori e riportare l’Europa in una condizione di sovranità digitale e di autonomia produttiva rispetto ai colossi asiatici del settore, con enorme beneficio anche per la competitività del mercato.”

Fonte: agendadigitale.eu

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